Oasi – Mediazione Sociale

OASI (Orientamento, Ascolto, Sostegno e Inclusione) è il progetto con cui Mosaico porta avanti un lavoro quotidiano di prossimità con richiedenti asilo, rifugiati e persone in condizione di vulnerabilità a Torino.

La metodologia

Alla base c’è la metodologia della mediazione sociale, che non si limita a dare risposte immediate ma costruisce relazioni di fiducia, facilita l’accesso ai servizi e previene l’isolamento. I mediatori e le mediatrici di Mosaico, che hanno vissuto in prima persona il percorso di asilo, operano con ascolto attivo, prossimità e accompagnamento, mettendo al centro le risorse delle persone e non solo le loro difficoltà. Questo approccio permette di affrontare situazioni complesse – come quelle legate all’abitare, alla salute o al lavoro – evitando che piccole barriere si trasformino in esclusione.

OASI si muove in diversi luoghi della città. C’è il lavoro di strada, attivo nei quartieri di Aurora, Porta Palazzo, Barriera di Milano, Porta Nuova e Porta Susa, dove i mediatori incontrano chi spesso resta fuori dai servizi formali. C’è lo Spazio di Mediazione Sociale Mbongui, situato Via San Pio V 17b, nato come punto informativo e oggi punto di riferimento multidisciplinare per chi cerca consulenza legale, orientamento burocratico e sociale, supporto sanitario o semplicemente un luogo accogliente dove essere ascoltato. 

Rete e collaborazioni

Accanto all’attività quotidiana, OASI si fonda su una rete di collaborazioni che rafforza l’impatto del progetto: dalla Migrants’ Rights Clinic dell’International University College di Torino che è presente dentro lo spazio, all’Associazione Frantz Fanon, dalle Case di Quartiere alle istituzioni cittadine. Questo lavoro di connessione permette di rispondere meglio ai bisogni delle persone e di prevenire forme di marginalità.

Orientamento al territorio

Il cuore di OASI è l’orientamento al territorio. La mediazione sociale, per noi, significa saper leggere la città e aprire strade dentro di essa. Non è un ufficio con scartoffie e moduli, ma un sapere vivo che si muove nei quartieri, tra le persone e i servizi. Il mediatore non porta con sé una penna e un quaderno, porta la conoscenza: delle vie, dei luoghi, delle possibilità che Torino nasconde e che spesso restano invisibili a chi arriva.

Sosteniamo percorsi di autonomia

In strada come nello Spazio Mbongui, il mediatore lavora così: ascolta, raccoglie frammenti di vita, restituisce informazioni che diventano strumenti per orientarsi. È un distributore ambulante di connessioni, un ponte che trasforma le domande in percorsi possibili. Ogni anno, centinaia di persone che rischierebbero di scivolare ai margini trovano in OASI un appoggio. A volte è un rinnovo di permesso di soggiorno, altre un appuntamento sanitario, un indirizzo per un alloggio, o semplicemente un luogo dove non sentirsi invisibili. Piccoli gesti, che insieme costruiscono un cammino di autonomia.

Il progetto e la sua importanza

Il progetto vive anche grazie al sostegno della Fondazione Compagnia di San Paolo, che non è solo un finanziatore ma un compagno di viaggio: partecipa al monitoraggio, condivide la cura per la qualità del lavoro e rafforza la fiducia che rende questo percorso possibile.

OASI è, in fondo, questo: un lavoro silenzioso di prossimità, fatto di ascolto e di mappe vive. Una presenza che non si limita a colmare vuoti, ma che accompagna le persone migranti a diventare protagoniste del proprio percorso, capaci di usare la città e le sue risorse come spazio di possibilità condivisa.

L'App: OASI On The Street

OASI on the street è l’app di Mosaico per fornire orientamento e supporto alle persone in transito e/o in condizioni di disagio sociale. L’app OASI offre sia un momento di tregua che informazioni, fattori necessari per prendere decisioni in base alla lucidità piuttosto che alla disperazione.